La Storia Moderna e la Colonizzazione
I primi a sbarcare nell’odierno Messico furono gli spagnoli nel 1517 con Francisco Hernandez de Cordoba, presso la penisola dello Yucatan. La seconda spedizione venne affrontata da Diego Velazquez de Cuellar inviando 4 navi guidate da Juan de Grijalva nel 1518; terza ed ultima spedizione avvenne nel 1519 per mano del famosissimo Hernan Cortes. Come la storia insegna i primi approcci con le popolazioni indigene furono abbastanza pacifiche, anche per strane profezie che gli aztechi ebbero nei confronti dei nuovi visitatori.
Successivamente però la situazione divenne alquanto problematica, visto che gli spagnoli iniziarono a far sentire la propria forza e la necessita di dominare completamente il territorio sia dal punto di vista sociale che economico. Molti abitanti autoctoni morirono anche a causa di una violenta epidemia di vaiolo. In pochi anni, nel 1521 l’impero azteco cadde definitivamente; nonostante questo alcuni gruppi nomadi continuarono a sopravvivere fino al XX secolo.
Con la missione della conquista arrivò ben presto la missione religiosa che portò la totale conversione degli indigeni rimasti al cattolicesimo… Dopo la caduta dell’impero e la conversione dei pochi rimasti Hernan Cortes prese il potere e si autoproclamò Comandante Generale creando uno degli imperi più potenti del nuovo continente per quell’epoca, chiamato Nuova Spagna. Il territorio di Cortes arrivò a coprire tutta l’odierna zona sud degli Stati Uniti (Nuovo Messico, Texas, California, Arizona) e vennero fondate alcune elle principali città messicane, come ad esempio Guadalajara, Puebla, Monterrey e Città del Messico.
Durante il periodo della conquista, la terra coloniale di Nuova Spagna, affidata al vicerè Antonio de Mendoza, fece arricchire la madrepatria spagnola in maniera veramente considerevole grazie all’esportazione di moltissimi nuovi prodotti dell’agricoltura locale come canna da zucchero, caffè…
La colonizzazione spagnola durò ben tre secoli, precisamente dal 1525 al 1821.
Le prime rivolte separatiste si videro mentre la Spagna era occupata a controbattere la minaccia napoleonica nei primi anni dell’800. Precisamente il 16 settembre 1810 scoppiano in America Latina alcune rivolte separatiste guidate dal sacerdote Costilla presso lo stato di Guanajuato. La conquista della città di Hidalgo avvenne nel 1811 e il movimento, formato da popolazioni indigene e abitanti dei villaggi, cominciò ad ottenere consensi e a sentirsi forte del proprio ideale separatista.
L’indipendenza era dunque alle porte e il primo atto venne firmato due anni più tardi precisamente il 6 novembre del 1813 sotto il nome di Atto solenne della Dichiarazione di Indipendenza del Nord America. Dopo altre numerose battaglie il Messico firmò il suo atto di indipendenza totale il 21 settembre del 1821 e dopo tre anni viene sancita la famosa costituzione (4 ottobre del 1824) e di conseguenza il Messico poté finalmente fregiarsi con il nome di Repubblica.
Dopo la repubblica però i problemi in Messico non arrivarono a conclusione. Nel 1835 i coloni americani del Texas iniziarono una lunga e dolorosa battaglia contro le autorità messicane e riuscirono, un anno dopo, a distaccarsi totalmente dalla repubblica. Il Texas divenne indipendente sotto la denominazione di Repubblica del Texas. Nonostante l’ideologia separatista toccò gli animi di molte altre popolazioni, come quelle dello Yucatan (per alcuni anni scisso dal Messico come il vicino Guatemala), il Messico riuscì senza problemi a reintegrarle dopo due tentativi di secessione.