Economia
L’economia in Messico si sviluppa successivamente ala seconda guerra mondiale. Dopo gli anni 50 il Prodotto Nazionale Lordo è cresciuto più del 7% e il reddito pro-capite medio si aggira intorno agli 8 mila dollari l’anno. La fortuna che ha avuto questa nazione intorno agli anni settanta e ottanta si deve al rapido salire dei prezzi del petrolio esportato. Dopo una notevole caduta causata per lo più da un enorme debito pubblico, grazie all’accordo NAFTA ( North American Free Trade Agreement) stipulato nel 1994, si andò al libero commercio che determinò una vera e propria rinascita per le finanze messicane.
Ma mostriamo ora in che modo e in quale quantità i tre settori economici di primario, secondario e terziario influiscono sull’andamento monetario del paese.
Il settore primario, l’agricoltura, è sicuramente uno dei più floridi. Si parla per lo più di agricoltura di sussistenza ed è particolarmente attiva grazie ai piccoli contadini (che tra l’altro costituisce più di un quarto di tutta la popolazione) che contribuisce quasi al 10/ del PIL. Parlando di agricoltura commerciale, quella di massa, il Messico è grande produttore di cotone, frumento, canna da zucchero, cacao… Nonostante la grande rivoluzione del 1910 che ha portato la redistribuzione delle grandi proprietà terriere in lotti ai piccoli e medi contadini non è riuscita a migliorare le condizioni di enorme dislivello economico tra gli abitanti delle zone rurali. Di particolare rilevanza è anche l’allevamento soprattutto di suini (10 milioni) e bovini (circa 25 milioni) e nelle zone montane di pecore e capre (14 milioni).
Il settore secondario, quello industriale oggi si basa sulle grandi imprese, a differenza del passato che si affidava alla forza delle piccole e medie. Di importanza colossale sono le famose Maquilladoras (industrie di montaggio) che dal 1965 si occupano specialmente del settore tessile ed elettronico in collaborazione con il Nord America. Tra le industrie più sviluppate troviamo quella siderurgica e quella metallurgica di stagno, alluminio, piombo e rame. Fiorente e fortunata è l’industria chimica e petrolchimica soprattutto per il recente sfruttamento delle risorse di idrocarburi nazionali.
Infine arriviamo a parlare del settore terziario, quello in via di sviluppo nel nostro ultimo secolo capitalista. Ovviamente il turismo occupa quasi la maggior parte delle entrate del settore, visto che il Messico è una delle mete più ambite per le vacanze di europei e statunitensi.
Parleremo di questo punto focale del terziario in un’altra pagina, per ora ci limitiamo a descrivere il settore sottolineando anche la particolare importanza delle reti di comunicazione. Sia la rete ferroviaria molto sviluppata che quella stradale permettono la messa in contatto di numerosissime città messicane (e anche molti stati confinanti), con notevole afflusso di turismo. Inoltre ben 5 i porti commerciali e turistici quali: Veracruz, Acapulco, Tampico, Progresso, Coatzacoalcos.